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Dr. Martens, da sempre, attrae persone che hanno uno spiccato stile individuale ma condividono lo stesso spirito, personaggi autentici che si sono distinti per qualcosa, persone che possiedono un forte senso d’orgoglio per l’auto-espressione; persone che sono diverse. A livello stilistico la scarpa Dr. Martens presenta una sagoma semplice che permette, a chi le porta, di sentirle come parte integrante dell’essere individuo e, allo stesso tempo, come elemento distintivo del proprio stile; a livello pratico la loro famosa durata e il comfort li rendono ideali per lo spietato mondo dei concerti e per la moda street style; a livello emotivo sono un elemento fondamentale per l’attitude e la crescita del proprio empowerment. Tuttavia, non è sempre stato così: prima di raggiungere il palco, le Dr. Martens affondano le proprie radici nel modesto mondo del work-wear, quando veniva venduta anche come scarpa da giardinaggio. Quindi, come ha fatto questo stivale da lavoro a trasformarsi in uno dei brand culturalmente più rilevanti dell'era moderna? Il marchio Dr. Martens è legato alla musica da oramai più di cinque decenni. Fin dall’inizio sono state diverse le subculture giovanili e i loro music-simbol ad adottare l’anfibio Dr. Martens come parte della loro uniforme ribelle, e quasi sempre senza che il marchio ne fosse coinvolto direttamente. Che sia tributabile agli skinhead, ai mod, ai punk o ai grunge, l’anfibio ha lasciato un segno indelebile nel vasto mondo delle sottoculture. Dr. Martens riconosce quanto i musicisti siano stati importanti nell’evoluzione del marchio e questo si evince in occasione del 50° anniversario, dove ha riproposto dei classici cult della loro musica di ognuno di loro, reinterpretati da band emergenti.
Sailor Jerry è il rum ispirato a Norman ‘Sailor Jerry’ Collins, padre fondatore del tatuaggio Old-School. Nato nella West Coast nel 1911, Norman Collins si guadagnò presto il soprannome ‘Jerry’ dopo che suo padre notò una simile disposizione caratteriale tra il giovane piantagrane e l’irascibile asino di famiglia. A 19 anni arrivò a Chicago, dove cominciò a perfezionare i suoi soggetti sotto le colonne di State Street. Poco tempo dopo si arruolò nella Great Lakes Naval Academy. In giro per il globo sulle golette, Jerry attraversò i mari della Cina e altri porti remoti. Fu durante i suoi viaggi in estremo Oriente che Jerry sviluppò una vera e propria fissazione per la cultura, l’arte e l’immaginario Asiatico. Al termine del suo periodo nella Marina, alla fine degli anni ’30, Collins decise di stabilirsi nell’allora remota isola di Oahu, Hawaii. Da qui, l’inizio di tutto: il suo piccolo studio in Hotel Street, nel quartiere di Chinatown, sarebbe presto diventato la meta di milioni di soldati e marinai, generalmente abituati a vivere al massimo ogni licenza di 48 ore al porto di Honolulu; e di lì in poi, Norman Collins sarebbe stato conosciuto unicamente come Sailor Jerry. Per i restanti 40 anni, Sailor Jerry ospitò nella sua roccaforte carovane di militari, continuando a perfezionare il suo stile deciso, in grado di incorporare i colori dell’America di metà secolo e la sensibilità delle linee Asiatiche. Convinto assertore della libertà di pensiero e inguaribile inventore di scherzi, Jerry fu un innovatore visionario, padre spirituale di tanti artisti che avrebbero seguito la sua strada, folgorati da quei soggetti destinati a resistere nel tempo. Con lo stesso spirito viene prodotto Sailor Jerry Spiced, il rum ispirato all’uomo e all’artista creato seguendo la ricetta originale della sua miscela preferita: botti selezionate ai Caraibi e l’aggiunta di quattro spezie – cannella, chiodo di garofano, vaniglia e zenzero – più un’infusione di lime, per quello che da tempo è diventato il prodotto cult di tutte le sottoculture underground internazionali.
Rizla+ è “ l’originale” e iconico marchio di cartine per rollare , per chi ama distinguersi, per chi vuole esprimere la propria individualità. Grazie alla sua storia e alla sua forza di marca, Rizla+ incarna i veri valori di originalità, individualità e vivacità. Nel 1929 inizia la storica associazione tra Rizla+ e la musica: un furgone chiamato “The Rizla+ Invisible Players” e che trasporta un grammofono e altoparlanti esterni inizia un tour tra eventi e attrazioni turistiche nel Regno Unito riproducendo le canzoni degli artisti più conosciuti ai tempi.
Raffles Milano Istituto Moda e Design. Una scuola con uno spirito e un metodo non tradizionali, pensata per chi vuole guardare il futuro diritto negli occhi, grazie a una squadra formidabile di docenti, nomi di spicco della scena internazionale dello stile e del design, e a un metodo che unisce sapere e saper fare. Una scuola il cui metodo formativo si ispira alla “bottega rinascimentale”, puntando il compasso sull’efficacia del lavorare su progetti veri per committenti veri, con docenti e studenti da subito coinvolti in una stretta relazione di dialogo e fiducia maestro/allievo. Una scuola dal respiro internazionale, grazie all’appartenenza al network di Raffles Group, fondato più di venticinque anni fa a Singapore e oggi in piena espansione, con 26 college in quattordici Paesi.
Alla linea di partenza ci sono i corsi triennali in Product design, Visual design e Fashion design, in italiano e inglese e una serie di Master per imparare dai protagonisti.
Raffles Milano, la scuola che non c’era. Ora c’è.
Emozione3 è un marchio recentemente acquisito dal gruppo Smartbox, leader europeo nel mercato dei cofanetti europei. In Emozione3 mettono tutta la loro passione per trovare le esperienze, le attività e i soggiorni più speciali così da creare un cofanetto di attività grazie al quale regalare la gioia impagabile di emozionarsi, di fare esperienze varie dal volo in mongolfiera al giro in barca a vela, dalla cena gourmet al festival musicale. Viviamo di emozioni. Per le emozioni. E le più belle nascono dai momenti felici e spensierati, quando torniamo un po’ bambini o realizziamo qualcosa che amiamo. Grazie ad Emozione3 è possibile regalare al 100% felicità. Quest’anno Emozione3 sarà per la prima volta sponsor del Mi Ami perché quale emozione è più forte dell’innamorarsi davanti al palco di un concerto rock?